VINI SELVAGGI: Torna la fiera indipendente dei vini naturali, ma cosa sono esattamente?

A ROMA “VINI SELVAGGI”- Niente vini addomesticati/dopati per vini selvaggi, manifestazione indipendente a tema vini naturali che si terrà il 12 e il 13 marzo 2023 dalle ore 12 alle ore 22 nello spazio Novecento a Roma.
il progetto, creato dai proprietari dell’enoteca Solovino Lorenzo Macinati e Giulia Arimattei, in collaborazione con Francesco Testa, produttore di vini con sede in Galizia, ospiterà oltre un centinaio di viticoltori ed è aperto ad appassionati, produttori, realtà gastronomiche e anche a giovani studenti di scienze alimentari, oltre che agli appassionati.
MA ESATTAMENTE, COSA SONO I VINI NATURALI?
Quali sono le differenze tra un vino creato convenzionalmente e un vino naturale?
Intanto non va confuso con il vino biologico, quando si cita il vino naturale si pensa subito ad un prodotto “senza schifezze dentro” come lo definisce la scrittrice americana Alice Feiring, una delle più importanti voci nel panorama del vino naturale, ma è veramente così?
La storia del vino naturale ha origine in un vigneto francese, dove un giovane Marcel Lapierre entra in possesso delle vigne di famiglia, vuole fare un vino diverso, siamo agli inizi degli anni settanta e il movimento ambientalista inizia a prendere consensi, grazie a libri come “primavera silenziosa” del 1962 di Rachel Carson.
I “mostri” più famosi, sono i tannini e i solfiti. Questi additivi sono davvero gli antagonisti che stiamo cercando? i primi sono sostanze naturali, già presenti nei vegetali che vengono usati per dare colore al vino, dunque un buon purista potrebbe farne a meno, ma si sa, l’occhio vuole la sua parte.
Un altro grande mito sono i solfiti, degli additivi usati per la conservazione del vino, oltre che per agente antibatterico e antiossidante, ma sono anche i responsabili del mal di testa da “bicchiere di troppo”.
La sfida per i cosiddetti vini naturali è proprio quella di diminuire il più possibile queste componenti, basandosi su dei criteri imposti per legge, che però esistono solo per i vini biologici, perché ancora non sono stati stabiliti dei veri e propri valori di riferimento. Così si gioca a battere il record di meno additivi possibile, sotto a chi tocca!
La vera rivoluzione si fa in vigna, si cerca di far crescere il vino un po’ come l’Emilio di Rousseau, cercando di intervenire il meno possibile.
Un grande insegnante di questa filosofia è il botanico giapponese Masanobu Fukuoka, con l’agricoltura del non fare, un metodo che si limita ad accompagnare lo sviluppo del vino, assecondando la natura e alterando il meno possibile l’ambiente intorno alle vigne.
IL VINO SELVAGGIO CONQUISTA
Ad oggi il vino naturale è sempre più apprezzato dalle realtà gastronomiche e dai consumatori. I dati ci dimostrano che le ultime edizione della fiera vini selvaggi ha conquistato oltre 6000 presenze da oltre 30 paesi, di cui molti operatori della ristorazione. Con molte prime partecipazioni, il progetto si dimostra pronto per una nuova eccellente edizione.
FONTI: VirtùQuotidiane – Intravino
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