Le strade del vino e dell’olio in Liguria
VINO OLIO LIGURIA – Le eccellenze vinicole del territorio ligure attraggono ogni anno migliaia di turisti, nei periodi più miti o caldi dell’anno, appassionati sia dei percorsi storici che dei prodotti tipici, come le acciughe di Monterosso, l’albicocca Valleggia o il distillato di prugna. La produzione vinicola della Liguria vanta diverse denominazioni di origine controllata, come il Rossese di Dolceacqua, l’Ormeasco di Pornassio, il Valpolcevera e il Golfo del Tigullio e consorzi per la tutela dei vini DOP e IGP, come il Cinque Terre e il Liguria di Levante. La produzione ligure non si ferma soltanto al vino ma si estende all’olio extravergine d’oliva, al miele d’acacia e castagno e al famoso basilico di Tigullio. Chiunque visita le aziende presenti in Liguria potrà assaggiare il cundiùn o la fugasùn, piatti tipici della tradizione che, abbinati alla vista di splendide vallate o al mare (e di un buon bicchiere di amaretto di Sassello), generano emozioni mozzafiato: come non visitare il paese di Triora, detto “il borgo delle streghe” o godere del panorama verde della Val D’Aveto?
Caratteristiche del territorio e dati sulla produzione vinicola
Le eccellenze vinicole della Liguria si devono soltanto alla grande passione e tanto spirito di sacrificio, in quanto il territorio ha subito, sul finire del 1800 e recentemente, l’attacco della peronospora (il fungo Plasmopara viticola) e dell’insetto fillossera. Il territorio ligure è un tutt’uno di strette vallate, ripide colline e montagne spioventi sul mare, tanto che gli stessi abitanti la descrivono come “poca terra, tanto mare”: tutte caratteristiche orografiche che rendono difficoltose le coltivazioni della vite e di qualsiasi altra piantagione. I grandi vini e la produzione di olio iniziano sin dal medioevo: Francesco Petrarca descrisse le Cinque Terre del Levante Ligure (provincia di La Spezia) nella sua Africa, “L’ampia curva di Sestri oltre s’allarga. Di qui vigneti sotto biondo sole, da Bacco prediletti, altri contemplano Monterosso e Corniglia, con i giochi così famosi per i dolci pampini”. Per la zona di Ponente, durante il 1400, Jacopo Bracelli fu uno dei primi a lodare il Moscato di Taggia, mentre Andrea Bacci, nel 1524, all’interno del De Naturali Vinorum Historia, descrive il territorio della regione “dalla duplice attività”, in quanto era composta da villaggi pescherecci e da porti d’imbarco: i pescatori trascorrevano gran parte della loro vita in mare e quando sbarcavano potevano coltivare le “fasce” o “pianete”, degli appezzamenti collinari vicini ai villaggi.
La Liguria possiede 1.535 ettari di superficie vitata, il 65% in montagna, il 34% in collina e l’1% in pianura. I terreni sono sia calcarei con componenti minerali che argillosi e morbidi. La produzione di vino, negli ultimi due anni, si è abbassata da 89.066 ettolitri nel 2020 a 80.072 ettolitri nel 2021, con una lieve diminuzione della produzione di vini DOP e IGP. In generale la produzione dei vini rossi e rosati si assesta al 35% annuo mentre per i bianchi è il 65%. Tra i sistemi di allevamento della vite più diffusi si conoscono l’Alberello, la Pergola Bassa e il Guyot. Alcune aziende, oltre la produzione di vino e olio possiedono tutte le caratteristiche per offrire esperienze enogastronomiche particolari, inerenti agli standard bio e slowfood. La terra ligure è tra le mete preferite dagli Italiani (e non solo), amanti dei viaggi ecosostenibili.
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Molte delle eccellenze liguri sono state presentate durante l’ultimo Vinitaly 2022, frutto di sinergia tra la Regione Liguria, le Camere di Commercio della Liguria, l’associazione di imprese “Promozione Vini di Liguria”, Liguria International e Agenzia in Liguria. Gli eventi e le presentazioni hanno riguardato la “Liguria da bere”, “Mare a Mosto” e Liguria Gourmet.
Le zone di produzione vinicola: le Cinque Terre del Levante Ligure
Tra le più importanti zone di produzione vinicola della Liguria troviamo:
La provincia della città di Imperia, città turistica e rustica formata nel 1923 per volere di Mussolini, nota per il forte e le industrie alimentari, conosciute per la produzione di olio e pasta. Formatasi dalla fusione delle due città preesistenti, Oneglia e Porto Maurizio, vive di turismo, grazie al mare e al clima mite. Il torrente Impero separa le due antiche città e dà il nome a quella moderna. Imperia è ricca di “caruggi” (vicoli) e “creuze” (viottoli) e palazzi importanti. Come zona di produzione conosciuta c’è quella di Rossese di Dolceacqua, che comprende i comuni di Dolceacqua, Apricale, Baiardo e Isolabona.
Isolabona è un comune in confluenza col rio Merdanzo, ed è conosciuta per il Castello dei Doria, che ospita annualmente il Festival Internazionale delle Arpe. Sono molto conosciute la Chiesa di San Giovanni Battista col famoso affresco absidale interno e, verso la piazza, si trovano le chiese di Santa Maria Maddalena, l’oratorio di Santa Croce e il Santuario di Nostra Signora delle Grazie (di cui era molto devota Grace Kelly). Il territorio produce olio extravergine di oliva, patè e olive in salamoia, il Rossese di Dolceacqua Doc e miele. Molto famosa è l’insalata tipica, il cundiùn, formata da cipolle e fiori di zucca ripieni cotti al forno e la torta verde, detta fugasùn. Molto conosciuti sono anche lo stoccafisso in brandacuiun, alla defisieira e in umido, la coda ripiena e le anguille fritte. Come dolci sono molto conosciute le cubàite, cioè doppie cialde con miele all’interno, nocciole e scorza di limone, la fugàsa che può essere pastà (impastata) e sbatüa (sbattuta).

La cantina più conosciuta nella zona di Rossese di Dolceacqua è la Cantina del Rossese F.lli Gajaudo.
La città di Savona fa da riferimento per chiunque voglia dirigersi verso l’entroterra ed è ben collegata, con la Costa Azzurra e l’Aeroporto di Nizza-Côte d’Azur. Essendo un importante porto crocieristico unisce tre province. La zona interessata viene chiamata Riviera Ligure di Ponente e comprende i comuni di Alassio, Balestrino, Castelbianco e Andora. In questa cittadina, che ha fatto parte, anticamente, della Repubblica di Genova ed è conosciuta per la produzione di olio, è visitabile l’Azienda Agricola Cascina Praié. Vi si trova anche la cittadina “delle cento torri”, Albenga: durante il percorso enogastronomico è possibile visitare Sommariva Azienda Agricola, conosciuta per la produzione di olio. All’interno di questa riviera, all’interno del comune di Finale Ligure è possibile visitare la frazione di Varigotti, antica fortificazione bizantina e meta turistica, sia d’estate che durante la stagione invernale. Quì è possibile visitare l’Azienda Agricola Punta Crena della Famiglia Ruffino.
Spostandosi verso la provincia di Imperia invece i comuni visitabili sono Cosio d’Arroscia, Mendatica e Pornassio; per la provincia di Genova i comuni di Arenzano e Cogoleto. Comprende le sottozone di Riviera dei Fiori, Moscato di Taggia, Albenganese, Finalese e Quiliano.
I percorsi consigliati proseguono verso La Spezia, città che sorge irregolare tra mare e monti. La sua irregolarità ha permesso lo sviluppo di un arsenale della Marina Militare e uno dei porti mercantili più grandi del Mar Mediterraneo. Come zone di produzione qui abbiamo le Colline di Levanto e le Cinque Terre Sciacchetrà, che comprendono i comuni di Riomaggiore e i territori denominati “tramonti di Biassa” e “tramonti di Campiglia”. Come zona di produzione vinicola conosciamo il comune di Monterosso al mare, un piccolo golfo naturale dove Fegina è, annualmente, meta turistico-balneare. Tra i più importanti monumenti visitabili conosciamo il Complesso conventuale dei Cappuccini, la Chiesa di San Francesco e l’eremo di Sant’Antonio del Mesco. L’area naturale Punta Mesco è il monte che racchiude il golfo, vista mare. Sono molto suggestive le passeggiate disponibili verso Levanto, dalla durata di 90 minuti. Come cantina visitabile abbiamo la Società Agraria Buranco, specializzata nella produzione di vini, olio, miele, grappa e limoncino. Molti dei percorsi liguri possono essere scelti e personalizzati all’interno del web portal Destination Italia, la più importante TravelTech italiana, leader nel turismo incoming di qualità e nel turismo esperienziale.
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Sempre all’interno della provincia di La Spezia si trova il piccolo comune di Riomaggiore, che chiude la parte meridionale delle Cinque Terre: situato nella valle del torrente Rio Maggiore, da cui prende il nome, comprende il nuovo quartiere Stazione, sviluppato dall’avvento della ferrovia ed è sormontato dal Monte Verugola, che rappresenta da sempre il simbolo del borgo. Le cantine visitabili sono: l’Azienda Agricola Possa, le Cantine Litan, specializzate nella produzione di Pinot Nero, il ciliegiolo, il Cinque Terre DOC – “Costa de Sèra” e il rosso Mixtio, unione di ciliegiolo e Merlot. Nel territorio è presente anche l’Azienda Agricola Burasca e la Cantina Cinque Terre, specializzata nella produzione di Sciacchetrà da vitigno autoctono. Il turista può pranzare, saziandosi di prodotti tipici all’enoteca a Piè de Mà e, in seguito, visitare la cantina Terra di Bargòn.

Seguendo il percorso troviamo la zona di produzione dei Colli di Luni (che comprendono anche la provincia di Massa), dove si trova il comune di Sarzana, centro nevralgico tra Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna e vera e propria terra di confine. Conosciuta è la stazione meteorologica di Sarzana Luni, riconosciuta ufficialmente dall’Organizzazione meteorologica mondiale. Qui il turista può soggiornare in Tenuta La Ghiaia, dove è anche possibile visitarne la cantina. In questa zona di produzione si trova anche il comune di Castelnuovo Magra, antico borgo situato sul monte Bastione che vanta una vista di 360 gradi. Qui è possibile pernottare e visitare le Cantine Lunae, un antico complesso rurale settecentesco ideato da Paolo Bosoni, nel rispetto dell’accoglienza e della tradizione. Oltre alla cantina e alla fattoria si possono visitare il Museo della Cultura Materiale del Vino, la Liquoreria, il Giardino degli Aromi, il vigneto e la splendida enoteca.
All’interno della provincia di Genova si trovano le zone di produzione della Val Polcèvera e il Golfo del Tigullio-Portofino.

Le Strade del vino e dell’olio dalle alpi al mare
Questo percorso si snoda lungo 129 chilometri e attraversa l’Altopiano delle Mànie, nel savonese e il Colle di Nava nell’imperiese. Il percorso comprende 13 itinerari che passano per 48 comuni della Riviera di Ponente, da borghi a località costiere, chiese e castelli medievali, ed è possibile assaporare buoni vini, oli e piatti tipici. Si inizia dal comune di Spotorno e si finisce nel comune di Andora. Anticamente era conosciuta come Via del Sale, in quanto i contadini scambiavano “l’oro bianco” con vino, riso e formaggi. All’interno del percorso numero 9 è possibile visitare, all’interno del comune di Ortovero, la società agricola cooperativa Viticoltori Ingauni, nata nel 1976 e, ad oggi, la più grande e rinomata cantina sociale della Riviera Ligure di Ponente.
Qualsiasi itinerario porterà il turista a degustare uno dei prodotti d’eccellenza, l’Olio Extravergine di Oliva DOP “Riviera Ligure”, così come le trenette al pesto, i pansoti con salsa di noci, abbinabili con un Riviera Ligure di Ponente Pigato o la torta pasqualina, che si unisce ad un Val Polcèvera Coronata. Molto conosciuto è anche il coniglio alla ligure, abbinato ad un Ciliegiolo del Golfo del Tigullio e la focaccia di Recco, abbinabile ad una Bianchetta Genovese. Tra i piatti a base di pesce si distinguono il cappon magro e lo zimino di seppie, ottimi con un Colli di Luni Vermentino.
Per maggiori approfondimenti e dettagli sul territorio basta leggere l’articolo completo, disponibile al link seguente, Il Levante ligure e le Cinque Terre.
Per conoscere nel dettaglio le caratteristiche della regione Liguria e le sue produzioni vinicole, si può leggere l’articolo seguente: Liguria.

Sebastiano Musmeci nasce a Palermo e ha conseguito due lauree, in Filosofia della Conoscenza e della Comunicazione e in Scienze della Comunicazione Pubblica, d'Impresa e Pubblicità, presso l'Università degli Studi di Palermo. Da sempre appassionato di tecnologia, digital e musica.