Due calici di Frascati Superiore e un tagliare di formaggi della migliore selezione laziale. Nemi, un pugno di case a strapiombo sul lago, arrampicate sui colli che dominano Roma. Conversazione sul vino e dintorni con Fabio Ciarla, giornalista, sommelier Fisar
Fabio è blogger e leader di corsi sulla comunicazione social del vino e del suo mondo vitivinicolo, ma sopratutto ideatore di un nuovo modo di comunicare l’enogastronomia: si chiama Enoagricola (http://www.enoagricola.org/tag/fabio-ciarla/) e nella parola c’è la passione di Fabio: piedi piantati nel terroir e naso che affonda in un calice di bianco “autoctono”.
Fabio, in base alla tua esperienza a che punto è la comunicazione delle aziende sui Social Network? C’è ancora una certa resistenza. Perché?
“Il problema in realtà è a monte. In molte aziende medie e soprattutto piccole si verificano due casi: o il proprietario è una persona che ha avuto a che fare con la comunicazione, oppure è quasi impossibile che se ne comprenda i vantaggi. Figuriamoci quando poi gli sforzi vengono riversati sui Social Network, per molti percepiti come isole impalpabili dove si fanno pettegolezzi piuttosto che come veri strumenti di lavoro. Insomma, la resistenza sarebbe già qualcosa, in alcuni casi si tratta di vera e propria indifferenza, da scardinare – secondo me – puntando molto sulle nuove generazioni”.
I social network servono a vendere bottiglie di vino?
“Sì. E a dirlo non sono solo io, sono molti produttori che negli anni hanno costruito la loro reputazione online, hanno studiato i canali e i linguaggi adatti e ora ne traggono i benefici. Porto un esempio su tutti, Gianluca Morino e la sua Cascina Garitina. In uno dei corsi che ho tenuto per avvicinare le aziende alla comunicazione online ho chiesto a Gianluca di portare la sua testimonianza, dando anche qualche cifra. Ecco sono rimasto stupìto anche io quando ci ha detto che ormai il suo fatturato è legato in qualche modo ai Social Network per quote che superano il 60%. Incredibile per molti, eppure possibile”.
Qual è il ruolo dei Social nel business del vino?
“I Social possono ricoprire vari ruoli, così come diverse sono le esigenze di chi li usa. Per i produttori possono essere la prima e più importante modalità di contatto diretto con gli appassionati. Sicuramente è questa la loro forza maggiore, in particolare per Facebook. Possono servire anche ad entrare in connessione con gli operatori del settore: per questo è forse più utile Twitter. Per i fornitori o i consorzi, ad esempio, creare campagne adeguate può significare aiutare concretamente il proprio business e quello delle aziende associate. Un lavoro di reputazione online e di promozione di un territorio ha ricadute enormi sul lungo periodo”.
Cos’è e a cosa serve Enoagricola?
“Enoagricola è un audio-blog dedicato al mondo agroalimentare. La novità concreta è la possibilità di ascoltare i contenuti che inserisco direttamente online o scaricabili in podcast. Un’idea nata, e resa possibile grazie alle competenze di uno speaker professionista come Marco Pennacchini, sia per migliorare la fruizione di chi ha problemi di vista ed è stanco dei sintetizzatori vocali sia per agevolare il consumo da parte di chi è sempre in giro e preferisce ascoltare piuttosto che leggere da smartphone. A cosa serve: è qualcosa che riguarda soprattutto chi legge, io cerco di raccontare storie e persone, nel mondo del vino e non solo, trasferendo al meglio la mia passione. Ci sono anche riflessi della mia attività di formazione per le aziende che evidenzio anche con la Newsletter dove inserisco sempre link ad articoli interessanti e strumenti utili per la comunicazione delle piccole imprese agroalimentari”.
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