Podere Capaccia: il coraggio di una donna, dagli USA in Italia. Intervista ad Alyson Morgan
Alyson Morgan, legale, amministratrice ed enologa dell’Azienda Podere Capaccia, in Radda in Chianti, ci ha raccontato la sua storia, delle Donne del Vino e dell’azienda di cui fa parte. “Nel 1999 c’erano pochissime donne, poche laureate in viticultura ed enologia. L’Italia ha un altro tipo di burocrazia rispetto l’America: lì ci sono dei consorzi che controllano le tasse e basta. Appena arrivata dall’America mi sono data da fare: nel 2000 ho creato alcuni laboratori per aziende vinicole, ho imparato la burocrazia italiana e mi sono appoggiata a consulenti per imparare. Dopo quattro anni, nel 2003, ho iniziato a gestire qualche azienda di Chianti Classico. Nel 2012 sono arrivata a Podere Capaccia.”. Andiamo a scoprire le magie che offrono le terre del Chianti Classico!

Podere Capaccia, un borgo medievale unico
Alyson Morgan ci spiega la storia del Podere Capaccia, un borgo medievale di quattro ettari e mezzo, risalente al XII e XIV secolo, che si trova a 550 metri dal livello del mare, su una collina. La sua storia inizia nel lontano 1300, quando fu capitale della Lega del Chianti. Nel 1716 venne costituito il Consorzio del Chianti Classico, e Radda è uno dei quattro comuni interamente confinati nella regione di coltivazione del Chianti Classico. In cima a questa collina è presente inoltre una torre del XII secolo, alta 3 piani, che fece da avamposto fondamentale nella guerra fra ghibellini di Siena e guelfi di Firenze. Banditi gli accordi di mezzadria tra le famiglie nobiliari del luogo, nel XX secolo molti poderi, non solo del Chianti, furono abbandonati. Podere Capaccia, che faceva parte della tenuta dei Conti Ginori, venne venduto nel 1974 alla famiglia Pacini, che ricostruì tutto, dalla barricaia alla cantina: per 30 anni Giampaolo Pacini ha portato il nome del Podere Capaccia in tutto il mondo, con vini che hanno ricevuto apprezzamenti e riconoscimenti prestigiosi.
Negli anni ‘90 viene prodotto uno dei migliori vini dell’Azienda Podere Capaccia, il Querciagrande: quelle sono le annate dove le denominazioni dei vini passano da DOCG a IGT e le uve poterono garantire un risultato eccellente. Questo spettacolare vino proviene da uve Sangiovese, da vigneti esposti al sud della collina. Dopo sei mesi di affinamento in vasche d’acciaio da 52 ettolitri, a 28°, viene maturato per 15 mesi in barriques di rovere. La maturazione finale avverrà in bottiglie, per 18 mesi. Alyson conclude la storia del Podere Capaccia dicendoci che nel 2005 l’azienda viene acquisita da un proprietario inglese, che per mancanza di tempo e dedizione dovette rivendere la proprietà qualche anno dopo. Nel 2012, il nuovo ed attuale proprietario belga, Herman De Bode, fa evolvere Podere Capaccia installando nuove tecnologie, anche sottoterra.

Produzione e procedimenti attuali
Alyson ci spiega come dal 2012 la produzione sia aumentata notevolmente. La filosofia di Alyson si basa sulla lavorazione ad “acini interi”, “per caduta”. Si vendemmia in cassette da 18 kg: l’uva casca in tavoli dove viene separata, in seguito casca “per caduta” giù da un tubo sino ad arrivare all’interno di una vasca da 52 ettolitri, tenuta a 28° per una migliore conservazione dei lieviti. In seguito l’uva, solo nei primi giorni, non viene pestata: gli acini interi permettono che la fermentazione anaerobica parta all’interno dell’acino stesso. Questo processo iniziale rende i vini più fruttati. Dopo tre giorni la CO2 rompe l’acino e continua la fermentazione. Se la curva della fermentazione è troppo ripida si perde il gusto finale del vino: infatti è preferibile temporeggiare una settimana che 2-3 giorni. Quando arriva a 0, si lascia altre 2-3 settimane, estraendo le bucce e, ancora dopo, separando le vinacce.
Alyson sceglie dei lieviti particolari per la conservazione. I vini di Podere Capaccia si mantengono intorno ai 14°: gli zuccheri devono rimanere nel vino e i lieviti selezionati permettono un maggiore controllo della temperatura (sempre all’interno di particolari vasche). I Sangiovese, in generale, hanno bisogno di riposare dai 6 ai 12 mesi all’interno delle bottiglie. I Sangiovese vengono messi in barriques contenenti poco legno nuovo (30% circa), che gli conferisce una speziatura particolare, e viene lavorato in tre passaggi. L’assaggio, visto come controllo, si fa una volta al mese. Il Cabernet Sauvignon ha una produzione di 15 ettolitri totali: di solito viene tagliato col Sangiovese. Il Chianti Classico invecchia in botti di rovere da 15 ettolitri, mentre la riserva va in barriques per altri 6 mesi. Il Cabernet Sauvignon IGT, invece, va all’interno di una barrique dal legno nuovo: viene tagliato per 25% da Sangiovese, 25% da Cabernet Franc e 50% da Cabernet Sauvignon.

Le donne del vino
La storia di Alyson è una storia, come abbiamo letto, molto particolare: non è facile andare avanti in un settore molto maschilista e patriarcale. Alyson viene dal Nord della California, suo padre aveva l’abitudine di fare il vino in casa. Questa passione la porterà ad approfondire, studiando all’Università della California Davis, nota per i corsi di studio sulle scienze biologiche e scienze agricole. Lavora per una grossa compagnia statunitense, Kendall-Jackson, di Mendocino, e nel 1998 arriva in Italia, nella tenuta di Arceno, a soli 24 anni, per completare i suoi studi. Il primo giorno in Italia conosce quella persona che sarà, in futuro, suo marito.
Alyson ci fa un paragone tra la sua professione di enologa qua in Italia e negli USA: “Negli anni ‘90, in California, c’erano molte donne che studiavano o si occupavano del vino. Oggi, sempre in California, moltissime sono studentesse, così come in Italia. Oggi il mondo del vino è più accogliente, è un bell’ambiente e si collabora, come succede con diverse associazioni. Per questo si è più aperti ad imparare.”. Ci spiega come è diventata enologa della prima azienda italiana a soli 28 anni, e continua, “in Radda in Chianti circa il 25% delle viticoltrici sono donne, anche giovani ragazze appena entrate in questo grande mondo. Oggi si può decidere di lavorare in tanti settori.”. Durante le passate giornate delle Donne del Vino 2021, in concomitanza al G20 Agricoltura, evento avvenuto dal 2 al 14 settembre, Alyson ha conosciuto Violante Cinelli Colombini, figlia della Presidente Donatella Cinelli Colombini. Durante quelle passate giornate si sono affrontati diversi temi, dall’economia nel vino all’ecological transition, enoturismo ed enoarte.
Per maggiori informazioni riguardo l’Associazione Nazionale delle Donne del Vino, basta cliccare sul link seguente, ledonnedelvino.com. Riguardo approfondimenti e maggiori informazioni dell’Azienda Podere Capaccia, basta cliccare il link seguente, poderecapaccia.com.


Sebastiano Musmeci nasce a Palermo e ha conseguito due lauree, in Filosofia della Conoscenza e della Comunicazione e in Scienze della Comunicazione Pubblica, d'Impresa e Pubblicità, presso l'Università degli Studi di Palermo. Da sempre appassionato di tecnologia, digital e musica.