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Parla Oliver Camponovo

La Blockchain nel Settore Vinicolo

...e la sua Applicazione Industriale

È molto probabile che abbiate sentito parlare di blockchain nel settore vinicolo. Secondo il World Economic Forum, insieme all’intelligenza artificiale, la blockchain sarà la tecnologia chiave del 2020: è quindi importante capire cosa sia, come funziona e quale potrà essere l’impatto sul proprio settore economico.

La volontà di apprendere i meccanismi della blockchain non deve indurvi a voler conoscere ogni dettaglio del suo funzionamento, perché potreste “spaventarvi” dall’approccio e dalla complessità di questa tecnologia completamente nuova. Il vostro obiettivo deve essere capirne il concetto, lo scopo e il suo potenziale utilizzo, esattamente come un utente medio che non sa esattamente come funzioni internet o un motore di un veicolo, ma che allo stesso tempo continua a navigare in rete e a utilizzare l’automobile tutti i giorni.

Oliver Camponovo

Una formazione dinamica e internazionale

Oliver Camponovo, professionista nell’ambito finanziario e dei servizi di investimento, fin dalla giovane età ha avuto uno spiccato interesse per il panorama internazionale, che lo hanno portato a conseguire periodi di studio all’estero.

Nel 1998 Oliver Camponovo ha conseguito un master in Economia presso l’Università Basel a Basilea, città famosa per l’arte e per i suoi musei di fama internazionale, come il celebre Kunstmuseum, la prima collezione d’arte accessibile al pubblico in Europa (1661) e il più grande museo d’arte di tutta la Svizzera.

Oliver Camponovo ha poi proseguito gli studi negli Stati Uniti, periodo nel quale ha frequentato l’Università della California, Berkeley e l’Università del Texas, ad Austin.

La sua passione per l’arte ha alimentato i suoi modelli e le sue conoscenze per creare nuovi percorsi alternativi e innovativi sulla blockchain security nel mondo dello sport e nel mondo dell’arte, ed investimenti all’interno dei circuiti artistici mondiali.

Cos’è la blockchain

Molte persone fraintendono i termini e i concetti, commettendo errori tipici. La blockchain NON è una crypto moneta, NON è un linguaggio di programmazione e NON è una codifica crittografica.La blockchain è una nuova tecnologia.

Come dice il nome inglese, è una sequenza di blocchi di transazioni che vengono incatenati tra loro, distribuiti tra gli utenti e iscritti in un registro. In altre parole, è un registro (libro mastro) incorruttibile, costruito usando una combinazione di tecnologie.

Attualmente, vi sono diverse blockchain nel mondo, alcune basate su protocolli privati, altre su protocolli pubblici.

Il valore della tecnologia blockchain deriva dalla sicurezza distribuita del sistema. Per questo motivo, la blockchain potrebbe essere anche definita come una tecnologia creata integrando precedenti tecnologie già esistenti e ideando un nuovo protocollo di utilizzo.

I concetti chiave per creare una blockchain sono:

  1. un libro mastro immutabile
  2. un hash crittografico
  3. una rete peer to peer (P2P)
  4. un protocollo di consenso
  5. un meccanismo di convalida dei blocchi. Ma qui entreremmo in dettagli che non servono allo scopo di questo articolo.

Come vedremo, per quanto riguarda il settore vinicolo, l’utilizzo della blockchain e l’implementazione di un registro di distribuzione decentralizzato nella catena di vendita dell’industria vinicola potranno notevolmente ridurre i problemi di contraffazione e di tutela del consumatore.

la Blockchain nella Catena

di Produzione e Vendita del Vino

La produzione di vino e il settore vincolo può essere suddivisa in otto differenti fasi, a seconda di chi sia il soggetto principale in un momento o nell’altro del ciclo di vita del prodotto: viticoltore, vignaioli, distributore all’ingrosso, cantina di transito, riempitore/imballatore, distributore di prodotti finiti, grossisti e vendita al dettaglio.

La blockchain può essere utilizzata in ognuna di queste fasi per tracciare differenti informazioni su chi sta compiendo quale attività, e in quale momento.

La tracciabilità di questi dati non è secondaria, perché permette un’approfondita conoscenza del prodotto acquistato. Il tema non è secondario. Diversi studi confermano che nel 2017 il mercato mondiale del vino ha superato i 300 miliardi di dollari. Questi dati si incrociano con quelli di altri esperti, che hanno evidenziato come una bottiglia di vino su cinque nel mondo sia contraffatta, arrivando addirittura a una ogni tre se si tratta di varietà francesi.

La vendita di prodotti non originali e non controllati ha un costo sia per l’economia globale, stimabile in una perdita tra i 30 e i 60 miliardi di dollari, sia a livello sociale, con decine di migliaia di morti ogni anno a causa dell’uso di prodotti contraffatti di bassa qualità.

È evidente quindi come tale tecnologia, insieme a un registro di distribuzione decentralizzato nella catena di vendita dell’industria vinicola, possano consentire una maggior efficienza nel contrasto alla contraffazione, incrementando la tutela del consumatore dal punto di vista dell’autenticità e della qualità del prodotto.

Problemi risolvibili con la blockchain

Falsificazione e adulterazione del vino

Generalmente, i produttori di vino su larga scala spendono ogni anno milioni di dollari per combattere i prodotti contraffatti. Tuttavia, non tutti si muovono nella stessa direzione. Nell’aprile del 2018, per esempio, il famoso produttore di vini Bordeaux Grands Vins de Gironde, è stato multato per 500 000 dollari per aver venduto varietà da tavola a basso costo sotto le spoglie di quelle più costose. È uno dei tanti scandali che interessano questo settore. Un altro caso fu quello di Rudy Kurniawan, famosissimo commerciante di vini, il quale è riuscito a vendere decine di migliaia di bottiglie di vino contraffatto del valore di oltre 500 milioni di dollari.

Grazie all’implementazione di banche dati pubbliche basate sulla tecnologia blockchain, questi casi diventeranno rari o scompariranno del tutto, dato che chiunque potrà risalire all’origine del vino. Inoltre, la comprensione di essere davanti a un falso realizzato da un produttore, potrà essere molto più facile e rapida grazie al confronto dei dati considerati con le reali capacità dell’azienda.

La blockchain non eliminerà tutti i truffatori: rimarranno altri schemi fraudolenti, non darà garanzie di autenticità dell’origine al 100%, e soprattutto non risolverà il problema in via definitiva! La blockchain però renderà le truffe molto più complesse e costose, inducendo quindi a commetterne di meno proprio in virtù di un minor guadagno finale.

Accessibilità alle informazioni

Solitamente, sulle bottiglie che vengono distribuite sia nei supermercati che nelle enoteche, vengono riportate informazioni riguardanti solo il produttore e la composizione chimica del vino, chiaramente insufficienti per capire quanto il prodotto sia sicuro, gustoso o biologico.

Digitalizzando il processo di produzione del vino e scrivendo i dati necessari alla catena di blocco, gli utenti e i periti potranno ottenere informazioni complete su ogni bottiglia. Inoltre, l’introduzione di un sistema di valutazione e la possibilità di lasciare le recensioni, aiuteranno nella valutazione del gusto, non solo della varietà ma anche di ogni singolo lotto.

Controllo della qualità

I due principali fattori che influenzano la qualità del vino sono la temperatura e l’umidità. La temperatura ideale di conservazione è di 10-12° C per i vini robusti e 14-16° C per i vini da dessert, e non dovrebbe oscillare più di 3-5 gradi al giorno. Anche l’umidità è fondamentale, in quanto il suo valore ottimale (60-70%) non permette alla crosta di asciugarsi e impedisce la formazione di muffe.

Secondo diversi sondaggi, il 90% dei consumatori vorrebbe poter controllare la qualità del vino al momento dell’acquisto, attraverso non solo i suoi parametri di produzione come temperatura e umidità, ma anche di altri fattori; inoltre, avendo tale opportunità, più del 70% di essi sarebbe disposto a pagare un prezzo più alto.

La blockchain nel settore vinicolo permette di soddisfare questa esigenza, tracciando in tempo reale parametri importanti durante tutta la vita del vino. Questi dati sono registrati nella rete blockchain e sono forniti a tutti, in modo che chiunque possa controllare le condizioni di stoccaggio e trasporto del vino.

Stima del valore di un vino con la blockchain

Se si volessero far valutare due bottiglie di Chateaux Margot del 2000, la cui origine si riflette nella blockchain, si dovrebbero portare le bottiglie di vino da un perito, il quale utilizzerà il telefono per scansionare le etichette e vedere cosa ha emesso il sistema. Si supponga che il perito veda che entrambe le etichette sono state create nello stesso vigneto in un anno, ma una bottiglia è stata venduta a un noto collezionista e la seconda a un partecipante sconosciuto. In questo caso, il perito può presumere che il collezionista si occuperà del trasporto e della conservazione del vino con la massima responsabilità, mentre nel secondo caso gli sarà impossibile conoscere le condizioni di trasporto e di conservazione. Di conseguenza, la prima bottiglia ha maggiori possibilità di conservare il suo gusto, il che giustifica il prezzo più alto.

Senza blockchain il perito ha meno informazioni e la tracciabilità della bottiglia è ridotta: questo si riflette in una non differenziazione del valore della bottiglia, e quindi nell’assegnazione di uno stesso prezzo a bottiglie diverse.

Dalla teoria ai fatti nel settore vinicolo:

casi d'uso già esistenti

Diverse aziende stanno già sperimentando l’utilizzo della blockchain ai fini di migliorare il settore vinicolo e proteggere i consumatori. Nel seguito mi permetto di citarne solo alcune, senza pretendere di essere esaustivo.

Senza blockchain il perito ha meno informazioni e la tracciabilità della bottiglia è ridotta: questo si riflette in una non differenziazione del valore della bottiglia, e quindi nell’assegnazione di uno stesso prezzo a bottiglie diverse.

Ernst & Young Ops Chain

EY Ops Chain è una blockchain per uso enterprise utilizzata da diversi progetti in ambito vinicolo. Tra questi si possono citare il progetto italiano di EzLab, in collaborazione con la cantina LaVis, e quello della blockchain singaporiana Wine Pte. Ltd.’s Tattoo Wine Platform, che mira a proteggere il mercato asiatico dalla contraffazione, aiutando gli operatori nella determinazione di qualità, provenienza e autenticità.

Senza blockchain il perito ha meno informazioni e la tracciabilità della bottiglia è ridotta: questo si riflette in una non differenziazione del valore della bottiglia, e quindi nell’assegnazione di uno stesso prezzo a bottiglie diverse.

Chai Vault

Piattaforma creata da Maureen Downey, un’esperta di livello mondiale che non solo valuta i vini ma combatte anche le frodi sul mercato. Grazie a lei si deve la scoperta di molti truffatori, tra cui il già citato Rudy Kurniawan. Al centro di Chai Vault c’è la catena di blocco Everledger, che raccoglie e conserva le informazioni sul movimento del vino lungo la catena di vendita.

VeChain

Si tratta di una piattaforma cinese per il tracciamento dell’origine delle varie merci e l’ottimizzazione della logistica. Nel 2017, VeChain ha firmato un accordo di partnership con il produttore di vino francese Pierre Ferraud & Fils e il distributore cinese Direct Imported Goods. Attualmente, il 30% di tutto il vino importato in Cina passa attraverso la DIG (oltre 1 miliardo di bottiglie).

VinX (Vinsent)

Creata da Medici Ventures, questa piattaforma fornisce agli acquirenti all’ingrosso e al dettaglio la possibilità di stipulare contratti a termine per l’acquisto di vino (grandi quantità e singole bottiglie). In altre parole, è possibile acquistare il vino qui prima che l’uva da cui viene prodotto venga coltivata. Sono inoltre presenti la tracciabilità della catena di vendita, la possibilità di concludere transazioni P2P e l’accesso aperto alle informazioni sulla blockchain.

Il settore vitivinicolo adotterà in massa la blockchain?

Nel 2019 l’utilizzo della blockchain ha raggiunto nuove vette, grazie a maggiori consapevolezza e legittimità. Titani del settore come Facebook, Wal-Mart e Salesforce hanno tutti pubblicizzato le loro intenzioni di utilizzare la tecnologia blockchain nelle loro operazioni quotidiane. È evidente come un utilizzo più diffuso della blockchain, favorito anche dalle iniziative di questi colossi, avrà un impatto determinante su ogni settore. Per questo mi aspetto, e mi auguro, che l’industria vinicola sarà tra quelle più fortemente interessate a queste trasformazioni, che comporteranno mutamenti di radicale innovazione.

La blockchain può essere usata anche nella finanza del settore vinicolo per tokenizzare vino di prestigio oppure per finanziare in Crowdfunding. La blockchain ha aperto tante nuove opportunità per consumatori, imprese ed investitori…ma per questo necessitiamo di più spazio ed un articolo dedicato.

Rimanere sintonizzati e continuate ad istruirvi, vi permetterà di beneficiare di questi cambiamenti strutturali.
Stay tuned!

Ulteriori informazione blockchain & la sua Applicazione Industriale

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