Maribor e la vite più vecchia al mondo

Nel centro di Maribor (Marburgo in italiano), una città Slovena che è stata capitale europea della cultura nel 2012, sul lungofiume Lent, cresce la vite più longeva e antica al mondo, risalente a più di 450 anni fa. A Maribor ci sono diverse manifestazioni dedicate alla Vecchia Vite, come la Vendemmia della Vecchia Vite, la festa di San Martino e il Festival della Vecchia Vite. Particolare interessante è il fatto che alla pianta è stato dedicato un museo tutto suo, la Casa della Vecchia Vite, ed un inno, cantato dagli abitanti di Maribor.
Inno alla longevità
L’antica vite, chiamata žametovka o modra kavčina, è nei guinness dei primati come “Vite più longeva al mondo”, e produce un’uva molto pregiata. Questa vite è stata piantata nella cittadina di Marburgo alla fine del medioevo, durante l’assedio degli Ottomani. L’antica vite è il simbolo della tradizione vitivinicola estremamente ricca e prosperosa e delle vittorie degli abitanti della regione, la Stiria. Vengono celebrati anche i vini d’annata con festival, degustazioni, momenti di socializzazione e gioia: si celebrano la persistenza e la resistenza del popolo durante gli anni, la pace e la longevità. Riguardo la vendemmia, possiamo dire che è una tradizione importantissima, ed è una vera e propria festa, che si svolge davanti la Casa della Vecchia Vite, dove si ospitano personalità importanti del governo e della vita pubblica, rappresentanti delle confraternite del vino e società vitivinicole.
La vendemmia, tradizione e storia
La degustazione delle prime uve è un ruolo talmente importante che viene svolto dal primo cittadino di Maribor: le vinacce vengono trasportate alla tenuta di Meranovo, dove verrà conservato anche il vino ottenuto dalle vecchie uve. Tradizione vuole che l’ultima tinozza di legno, dove è contenuta l’uva, si incontra simbolicamente con la prima tinozza, la più antica: viene restituito tutto quello che con l’uva è stato tolto. Successivamente il più giovane vendemmiatore della città mette l’uva su un tralcio di vite, in modo che, sempre simbolicamente, la vite beva il suo stesso succo.
Il Vignaiolo della Città
La Vecchia Vite è stata accudita da molti vignaioli, che si sono succeduti durante gli anni. Il più importante e degno di nota, tra gli anni Sessanta e Settanta, è stato il Mag. Tone Zafošnik (1927-2012): facente parte del comitato degli esperti e nominato, in seguito, dal direttore dell’Istituto Agrario, nel 1981 rimosse tutti i rami secchi e permise la ricrescita di nuovi e possenti rami. Tone Zafošnik divenne così il primo guardiano della Vecchia Vite e con grande entusiasmo, passione e amore, insieme ai suoi collaboratori, si prese cura della žametovka per molti decenni. Nel 2010 venne nominato un nuovo vignaiolo, Stane Kocutar, definito da molte persone il degno successore del Mag. Tono Zafošnik.
Ecco alcune sue parole riguardo la lavorazione e la potatura della Vecchia Vite: “lavorare con la vecchia signora è piacevole e interessante. Ogni anno eseguiamo prima un taglio a febbraio e prepariamo gli innesti per l’innesto della vite su un substrato adatto. Quindi è necessario diluirlo, legarlo e circa 2 o 3 volte spruzzarlo con le soluzioni appropriate. Segue poi la potatura delle cime, la rimozione delle foglie dal muro della casa per stabilire il miglior spazio arioso possibile vicino all’uva, e finire con la vendemmia. Prendersi cura della vite significa coltivare e mantenere un monumento vivente di prim’ordine che è il nucleo della nostra cultura e un aspetto eccezionale dell’ambiente naturale. Non rimpiango mai il tempo che richiede la cura della vite. Sono felice di dirvi che non è raro che mi ritrovi seduto sulle scale di fronte alla vite e penso ai suoi rispettabili quattro secoli in questa città. Sono felice di poterla servire. Faccio questo, come disse una volta il poeta Tone Pavček – “dal nucleo dei nuclei”. Per lei, per la mia Maribor, e con un pensiero a tutti quelli che questo vitigno ha segnato con ammirazione e curiosità. Il mio lavoro è inestimabile e paga di per sé: ogni anno la Žametna črnina fa germogliare, cresce e dà frutti che virano al viola in autunno, e sono queste trasformazioni che suscitano l’ammirazione degli adoratori di tutto il mondo.”.
La Slovenia vitivinicola
La Slovenia è un paese con una tradizione vitivinicola molto antica: le prime viti furono piantate ai tempi dei Celti e successivamente dall’Impero Romano, i quali furono i primi a sviluppare le prime forme di viticoltura in quelle terre. Le condizioni climatiche per la coltivazione di vitigni sono molto favorevoli, con una piovosità media annua di circa 1000 mm, le estati sono calde e gli inverni rigidi. La Slovenia comprende più di 33.000 ettari di vigneto su colline molto ripide ed i vini più importanti e noti del paese fanno parte del 5% dei vigneti migliori al mondo.
La Slovenia comprende tre regioni vinicole, Podravska, Posavska e Primorska, per un totale di 48 varietà di vite. La prima ha una dimensione di 9650 ettari, viene suddivisa in Slovenia stiriana (8685 ettari) e Prekmurje (965 ettari) e fa parte della zona nord-est del paese. Essendo un passaggio collinare ha un’altezza media tra 250 e 400 metri con un suolo composto da roccia carbonatica e argilla pleistocenica. In questa regione si producono vini come Riesling, Šipon, Riesling renano, Chardonnay e Pinot. Nella seconda regione vi sono 4328 ettari, tra valli strette e pendii ripidi dove le viti prevengono l’erosione del suolo, quest’ultimo composto da marne e arenarie con legante calcareo. Il clima alpino quì è molto più freddo e le piogge sono maggiori. Viene suddivisa in tre distretti, Dolenjska (2456 ettari), Bizeljsko Sremič (1264 ettari) e Bela Krajina (608 ettari). Tra le maggiori produzioni, in questa regione troviamo per prima la Žametovka, seguita da Riesling, Modra Frankinja, Kraljevina e altre varietà. La terza ed ultima regione comprende 8081 ettari e si trova nella parte occidentale della Slovenia; questa è suddivisa in quattro distretti, Vipava (3005 ettari), Istria slovena (2331 ettari), Goriška Brda (1992 ettari) e il Carso (753 ettari). I vigneti si estendono dal livello del mare un’altitudine di 360 metri ed il clima è composto da molte piogge e rari nevicate in inverno. Il suolo è composto da flysch, calcare e dolomite: questi materiali sviluppano la cosiddetta “terra rossa”, mentre dei particolari trucioli utilizzati dall’aratura umana creano il “terreno di Rigolana”. Tra le maggiori varietà troviamo rossi come il Refošk (Refosco) come varietà più comune, seguita da Rebula (Ribolla), Merlot, Malvasia, Chardonnay, Sauvignon, Cabernet Sauvignon ed altri.
In Slovenia si producono tra 800.000 e 900.000 ettolitri di vino all’anno, prodotti da 30.000 produttori di uva che conservano il 30-40% per le loro famiglie. Viene importato il vino da tavola, anche se il consumo è carente, e viene esportato molto vino all’estero, in paesi come Germania, USA, Croazia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, per vendere maggiori quote di raccolto. Macedonia, Italia, Germania e Ungheria sono i principali paesi che esportano nel mercato Sloveno.
I vini della Stiria
l distretto vinicolo sloveno della Stiria è famoso per i suoi vini bianchi varietali eleganti e distintivi, e comprende varietà di uve precoci e tardive, per produrre bianchi e rossi.Grazie al clima pannonico caldo e secco si possono coltivare vini secchi e semisecchi, con sapori pieni, rotondi. In questa zona vitivinicola si possono anche produrre spumanti. Data la vasta superficie della Stiria è possibile unire diverse varietà di vini, vini che venivano bevuti dalle famiglie reali di tutta europa.
Per avere maggiori informazioni riguardo la Vecchia Vite e la città di Maribor potete cliccare nel seguente link, La vite più longeva al mondo.
Foto per gentile concessione di Pavel Vodicka.

Sebastiano Musmeci nasce a Palermo e ha conseguito due lauree, in Filosofia della Conoscenza e della Comunicazione e in Scienze della Comunicazione Pubblica, d'Impresa e Pubblicità, presso l'Università degli Studi di Palermo. Da sempre appassionato di tecnologia, digital e musica.