Le quattro stagioni sono le guardiane della villa seicentesca che domina la collina in faccia a Cortona, cuore della Toscana.
Donne di terracotta, movimenti sinuosi del corpo a dire che qui le stagioni non sono solo un calendario fatto di giorni e mesi; sono qualcosa di più: la chiave che apre la porta de Il Loggio, scrigno di vini e ospitalità. Le stagioni scandiscono il lavoro nelle vigne, sterminate, che circondano la villa. Fatica, lavoro, regole, scelte, responsabilità, cantina e Boutique hotel.
Donne. Col coraggio, la passione e la testardaggine raccontano la storia di Sara Ensing e della sua musa: una “guerriera” etrusca, fiera e bellissima, raffigurata in un grande quadro che campeggia nella limonaia trasformata in elegante sala degustazioni.
Luce, luce dappertutto: forte, penetrante, come quella degli occhi di Sara quando ricorda come è nato tutto quello di cui oggi va orgogliosa insieme al marito che scrive con la luce, attraverso la macchina fotografica.
“Qui ci sono certi tramonti….” sospira con un sorriso lieve mentre osserva il mare di vigne che ondeggia seguendo il declivio delle colline dove si produce Syrah (Lucius), Chardonnay in purezza (Tanaquil), Cabernet Sauvignon e Merlot (Curtun Toscana Super Tuscan), Sauvignon Blanc e Viogner (Losna).
Nomi etruschi per vini che hanno un forte legame col territorio e l’origine etrusca che Sara, tedesca e il marito olandese, ha scoperto, cercato, studiato e amato in questo luogo che oggi è casa. Un casa nata attorno e sul progetto del vino.
Nel 1999 i primi viaggi a Cortona, il fascino della villa, il desiderio di ricominciare una vita diversa, più vera. Nel 2002 col marito acquista la tenuta, un lungo lavoro di restauro per salvare l’edificio datato 1676.
Ogni dettaglio è stato preservato e valorizzato: la scala in ferro battuto con le farfalle (vista in Francia e riprodotta), le sale coi grandi camini, le camere allestite con sobrietà, eleganza in perfetto mix tra passato e presente. Il culto della sala da bagno, schiude le porte al piacere del relax.
Un viaggio nel tempo mentre sali la scala in pietra, su fino al quarto piano della grande villa che accoglie, cura, coccola, accarezza le persone in cerca del senso della vita ai quali Sara consegna una mission: essere “ambasciatori del nostro vino”.
Una villa pensata per “la famiglia e i bambini”, dice Sara mostrando il frutto di tanta passione e soffermandosi davanti alla grande libreria zeppa di volumi per bambini.
Lei e il marito hanno lasciato le rispettive professioni e fatto una scelta di vita. Per loro e per i figli. “Mio marito è sempre stato un grande appassionato di vini. Ci ha affascinato la campagna, queste colline, la luce e la pace di questi luoghi, la cultura del cibo”.
Nella boutique-hotel-winery arrivano da tutto il mondo: Belgio, Olanda, Svizzera, Brasile, Usa, Uk, Francia, Turchia.
Etruschi come un dna: nella hall della villa Sara ha fatto realizzare una serie di sculture che rivisitano in chiave moderna i personaggi della civiltà etrusca. “Nei nostri studi abbiamo scoperto che alcuni archeologi hanno dimostrato il primato degli etruschi che da qui hanno portato in Francia gli strumenti per vinificare”.
Sara lavora con un team molto motivato: quindici persone e due chef (corsi di cucina pensati per gli ospiti, abbinamenti vino-cibo, degustazioni accompagnate sempre da un piatto preparato con cura).
Terroir è il caposaldo della filosofia aziendale; l’altro pilastro è il rapporto con ospiti e clienti che vengono in villa, visitano la cantina, partecipano alle tante attività: dai percorsi a piedi, in bici o in moto, a corsi di avvicinamento alla storia e al fascino del falco. “Uno dei nostri ragazzi è falconiere e insegna a chi è interessato le tecniche di questa antica arte”.
Il rapporto diretto coi clienti è uno dei punti di forza dell’azienda che esporta in tutto il mondo anche grazie ai contatti che Sara e il marito curano attraverso i Social.
Ma perchè Il Loggio? E’ il nome che definisce la stratificazione del terreno ciottoloso che conferisce al vino il giusto livello di mineralità. Non solo: l’area intorno alla villa, gode di un microclima particolare, molto adatto allo Syrah ma perfetto anche per la produzione di bianchi.
Sperimentazione, studio, lavoro, ricerca: nasce così il Syrah Rosè o il blend Sauvignon Blanc-Viogner, o ancora lo Chardonnay in purezza e il Vinsanto. Un’esperienza intensa, immersiva, totalizzante.
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