Sono tantissimi gli italiani che amano il vino ellenico. Un prodotto riservato ad estimatori. Conosciuto sempre di più durante i viaggi in Grecia, in particolar modo nelle località balneari, il vino è richiesto anche sui siti di e-commerce. La statistica rivela che sempre più vino greco finisce sulle tavole italiane. D’altronde, nella penisola ellenica, si produce il 70% di vini bianchi secchi. Altra parte notevole della produzione è invece rappresentata dal Retsina, che equivale al 15% del totale prodotto. Un vino, quest’ultimo, che ha all’interno una speciale resina, di pino di aleppo, che in antichità veniva usata per le botti. Serviva anche alla conservazione della bevanda e nonostante l’evoluzione i produttori hanno preferito continuare con l’antichissimo metodo greco.
Il vino greco come regalo aziendale
L’imprenditore Giovanni Lombardi regalò un anno ai calciatori di una sua squadra del vino greco. Fu molto gradito. Un regalo apprezzato. Il vino greco che fu scelto era quello di una casa vinicola presente nell’isola di Santorini. “Una caratteristica curiosa è che i vitigni sono a forma di cestino. Un esperto mi spiegò che serviva a proteggere i chicchi di uva dal vento, molto forte sull’isola. La forma nasce dal fatto che la potatura è effettuata a ‘loop’, proprio per la sua caratteristica che gira continuamente su se stessa. L’azienda regalò bottiglie di Nixteri. Un vino gradito e che la maggior parte delle persone non conosceva”.
Un dono gradito
Il vino resta uno dei doni più diffusi in occasione delle festività. Giovanni Lombardi per le sue aziende, per i clienti e per i dipendenti più volte ha omaggiato le persone con del vino. “Una bottiglia di vino è sempre un regalo gradito. Dà soddisfazione a chi la riceve e anche a chi lo regala. Un pensiero che non mette in difficoltà e che invita, poi, a pensare a chi lo ha donato. Noi preferiamo sempre regalare ottimi vini, non per una forma di pubblicità, ma di rispetto. Si può essere appassionati di diversi tipi, ma la qualità è evidente per tutti”.
L’imprenditore Giovanni Lombardi regalò un anno ai calciatori di una sua squadra del vino greco. Fu molto gradito. Un regalo apprezzato.
Il ritrovamento storico
“In verità il vino Greco era così pregiato, che nei banchetti veniva versato solo una volta”. A scrivere questa frase fu Plinio il Vecchio. Una testimonianza ritrovata a Pompei. Non fu l’unico a parlare di vino greco. Il vino greco si ritrova anche negli scritti di Virgilio, Columella, Catone e Marrone a dimostrazione della sua importanza.
Il vino greco oggi in Italia
In Italia esistono zone con viti importate dai greci e che rappresentano un patrimonio. In Irpinia. Il vitigno dell’Amina Gemina dà vita al Greco di Tufo. “Rappresenta anch’esso un prodotto che fa parte di un livello medio alto del mercato italiano – spiega Giovanni Lombardi – Una sera, uno storico raccontò che la coltivazione era originaria della Tessaglia prima di arrivare in una zona che adesso fa parte della provincia di Napoli. Attualmente la zona con la principale produzione di vino greco è l’Irpina. Anche in Calabria il Greco Bianco è un vino molto apprezzato”.
Storia e business
Il vino, per un uomo dell’antichità, era una bevanda sacra. Il dio greco del vino era Dionisio. Intorno al suo mito si sono sviluppate storie che oggi accompagnano l’esportazione di vino attraverso appropriate campagne di marketing. Solo negli ultimi decenni, però, la Grecia ha adottato un sistema di qualità per i vini che vanno dall’OPAP (Denominazione di Origine Controllata Superiore) all’Epitrapezios Oenos, il vino da tavola.
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