Nel sole che sorge c’è il simbolo di una filosofia antichissima. Vino dai vigneti popickych alla corte di Maria Teresa d’Austria, imperatrice del Sacro Romano Impero, regina di Boemia, Croazia e Slavonia.
Ma le radici delle barbatelle di Pàlava, vitigno autoctono della Moravia, regione meridionale della Repubblica Ceca, a pochi chilometri dal confine austriaco, sono ancora più profonde: tredicesimo secolo, come attesta un documento che narra di colline vestite a vigne che affacciano sul respiro dolce e lento di un lago.
Luogo d’incanto, quaranta ettari vitati dove l’azienda Sonberk cura e vinifica bianchi dai profumi intensi, in bocca sensazioni variegate che parlano di un terroir molto particolare.
Rocce calcaree, clima continentale, escursioni termiche, una distesa di dolci declivi a 250 metri sul livello del mare diventate patrimonio Unesco, nel cuore di Pàlava, enclàve protetta per i vini che qui vengono prodotti. Sonberk è l’azienda cult premiata come migliore cantina della Repubblica Ceca nel 2013 (Vinery of the Year 2013).
Il vino di punta è un Riesling Vendemmia Tardiva 2012 (Rieslink Rinsky), il “numero uno dei vini Sonberck e storicamente, il vino preferito dagli Asburgo”, spiegano i produttori. Corposo, ma non invadente: idrocarburi, minerale, sentori di salvia, fiori bianchi ed erbe aromatiche. “Vino fatto a mano, rigorosamente biologico”. Pàlava è il vitigno autoctono della Moravia, clone di Gewurztraminer e Muller Thurgau.
La “chicca” è un Riesling 2013 botritizzato: solo 6800 bottiglie all’anno per questo ‘nettare’ che ti porta sul lago di Pàlava, nel silenzio di un luogo lontano dal rumore del mondo, dove l’unico rumore è quello del vento che pettina le vigne.
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