
VINI TOSCANI – Come ormai i giornali ribadiscono giorno dopo giorno, le difficoltà conseguite dalla pandemia coprono moltissimi settori. Oltre all’inevitabile morsa sulla sanità, il settore economico-commerciale nel senso più ampio sta subendo una crisi prolungata. Nonostante ciò può comunque capitare di trovare delle mosche bianche: incredibilmente troviamo i vini toscani in questo gruppo. Le vendite complessive tratte dai vitigni della regione nel funesto 2020 sono sbalorditive: con questo articolo cercheremo di cogliere i motivi della ripresa.
I vini toscani: all’estero in discesa, in Italia al rialzo
I vini toscani, tuttavia, non sono usciti da un periodo fatto completamente di rose e fiori. Infatti uno studio dell’istituto Ismea ha messo in evidenza i dati dei vari consorzi toscani, dal Chianti Rufina al Colline Lucchesi. Si desume che le esportazioni dei loro vini sono comunque calate del 9% nel 2020.
Per qualsiasi settore, una perdita del 9% in un anno farebbe rabbrividire decine di aziende e brand. Fortunatamente, però, emerge anche un altro fatto molto positivo: le vendite interne al Belpaese sono aumentate dell’11% rispetto al 2019. Dati alla mano, lo scorso anno ha certamente intimorito tutti, ma per i vini toscani i problemi si sono rivelati minori.
La media nazionale, per quanto riguarda le vendite interne al Paese, è del +5,3%: perciò la Toscana non solo ha raggiunto un ottimo risultato, ma ha incredibilmente superato tutte le altre regioni italiane nelle vendite interne.
I cambiamenti per il settore vinicolo
Il miglior cambiamento in positivo è avvenuto nella Toscana, con i suoi 60mila ettari di viti: tuttavia, alcune tendenze hanno influenzato l’intero settore vinicolo italiano. A partire dalle tendenze di vendita: la chiusura del settore Horeca (acronimo di Hotellerie – Restaurant – Café) è il primo motivo del dietrofront per l’export. La tendenza positiva per le vendite nazionali, primeggiata dai vini toscani, è dovuta principalmente alla vendita al dettaglio.
Un tipo di vendita messa in risalto dai nuovi aggiornamenti delle aziende vinicole: anche per loro, la tecnologia ha giocato un ruolo fondamentale. Sempre riferendoci ai dati dell’Ismea, 185 imprese su 313 analizzate si sono munite di uno spazio e-commerce per rendere disponibili i propri prodotti a distanza.
Dulcis in fundo, sembra che anche l’enoturismo sia in forte crescita grazie alla digitalizzazione. Secondo il Rapporto sul Turismo enogastronomico italiano 2021, il numero di persone coinvolte nell’enoturismo sono aumentate del 10%.
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