Cleopatra non andava mai a dormire prima di aver bevuto calice di un buon vino greco. La regina del Nilo, diventata leggenda aveva un debole per gli antichi vitigni ellenici che non mancavano mai nei suoi rinomati e sontuosi banchetti.
Che sia stato anche questo un elemento che ha stregato Marco Antonio? Una donna scaltra, con evidenti doti tattiche e politiche, capace di tenere testa a Roma e al potere degli imperatori.
Le “armi” di Cleopatra? Forte personalità, magnetismo e seduzione. Una sorta di versione femminile e ante litteram del motto di Niccolò Machiavelli “il fine giustifica i mezzi”. Perché Cleopatra aveva le idee chiare e sapeva dove voleva arrivare.
Ancora molto giovane, fu l’amante di un uomo molto più grande di lei ma potentissimo: Giulio Cesare. Poi fu la volta del triumviro Marco Antonio che aveva conquistato mezzo Oriente e puntava sull’Egitto: fu una lunga e travolgente storia d’amore chiusa solo con la morte di entrambi.
Fin qui il profilo “ufficiale” degli amanti più famosi dell’antichità, ma scandagliando aspetti meno noti, si scopre che Cleopatra e Marco Antonio sono stati i fautori di uno dei primi “Club” gastronomici della storia: ne facevano parte gourmet o buongustai del periodo e già il nome era un programma: “Circolo degli Inimitabili”.
Quali erano le attività? Essenzialmente votate al piacere, del palato e non solo: i soci partecipavano a battute di caccia e feste, alternate a dibattiti coi saggi, custodi della Biblioteca della regina del Nilo, ma non mancavano incursioni in quartieri malfamati in cerca di avventure libidinose.
La gastronomia egizia
La passione per la gastronomia è raccontata in papiri rivenuti a Fayum, l’oasi più importante del regno di Cleopatra.
Qualche esempio? La cucina mediterranea nasce con gli Egizi secondo alcuni esperti studiosi delle pratiche culinarie dell’epoca. Grazie ai loro approfondimenti, si sa che gli egizi usavano olio extravergine di oliva ma anche erbe aromatiche, verdure, molti legumi e cereali, formaggi prevalentemente freschi, ma anche pesce del Nilo e carne.
Non solo: sulla tavola della donna più colta e intelligente dell’epoca non mancava mai un piatto elaborato: il piccione farcito con verdure di stagione. Un posto d’onore era riservato alla selvaggina.
Quanto ai dolci, Cleopatra preferiva piccole torte a base di fichi e noci con miele. Era anche esperta di vini e amava gustare i resinati, alcuni dei quali ricavati dalla fermentazione di datteri e fichi. Accanto alle coppe dei migliori vini, c’erano coppe ricolme di birra, la bevanda dei faraoni.
In occasione del primo incontro con Marco Antonio, Cleopatra sfoderò tutte le doti seduttive esercitando il proprio fascino sul condottiero romano: lei sapeva che sarebbe caduto ai suoi piedi, proprio come aveva fatto Cesare.
E per irretire la “preda”, al termine di un banchetto sontuoso, la regina del Nilo disciolse in una coppa di vino una perla di inestimabile valore.
Perché? Cleopatra era convinta di trasformare la bevanda, in una pozione dal potere afrodisiaco. Irresistibile.
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