Canto alla Moraia
Il racconto di Alessia ci porta tra le bellissime vallate della Tenuta Canto alla Moraia, dove gli scorci da cartolina di Castiglion Fibocchi, puro paesaggio toscano, lascia di stucco i visitatori, immersi tra gli odori di rose nell'aria. Rodolfo e sua moglie Silvia ci introducono in questa valle sublime e ricca di tradizione, ideali, storia ed energia.

![]() | Sito Ufficiale | ![]() | Prodotto: Vino e olio |
![]() | 39057547666 | ![]() | Località vicina: Arezzo |
Terra di artisti, italiani e toscani
Il cielo ha quella sfumatura di azzurro intenso e limpido che solo certe giornate di giugno inoltrato sanno regalare mentre varco il cancello di Tenuta Canto alla Moraia.
Lo stesso lampo, vivido e trasparente mi accoglie nello sguardo di Rodolfo, che di questo posto è anima e energia.
E quando lo incroci, quello sguardo, sai già che tornerai a casa con una storia da raccontare.
Siamo a pochi km da Arezzo, nella terra raccontata dalla penna di Dante, che ha dato i natali al genio di Michelangelo, di Vasari, di Petrarca, immersi nel paesaggio che ha ispirato Leonardo e il quadro forse più famoso al mondo.
La tenuta si apre accogliente, tra il verde dei viali, gli ettari di vigne di Sangiovese e Foglia Tonda che si susseguono ordinate, le pietre dei casali placidi.

Un racconto di persone, sogni, storia
Un paesaggio senza dubbio splendido, ma che in Toscana non è difficile da incontrare e che a noi che per sorte benevola in questa terra ci siamo nati, ci pare sempre familiare.
Ma i luoghi rimarrebbero begli scorci da cartolina se non ci fosse a nutrirli le storie e le persone.
E Tenuta Canto alla Moraia è un posto che racconta le persone, i loro sogni e la loro storia.
La storia di un sogno che Rodolfo mi ha dato la possibilità di ascoltare e che ha deciso di raccontarmi nella sua maniera, in una lunga passeggiata a quattro gambe, dove le più vitali e sicure sono le sue.
E quando la storia si fa più intensa e il ricordo più vivo ci fermiamo qualche minuto sotto le ombre delle piante, perché per condividere certi ricordi occorre che gli occhi si incontrino.
Rodolfo è un uomo in cui gli anni vissuti sono soltanto esperienze e storie di vita; lo spirito e lo sguardo sono quelli di un ragazzo che in realtà era nato altrove e che qui nella sua terra vive una giovinezza senza tempo.
Il racconto parte da lontano. Affonda le sue radici nella storia della sua famiglia, nella visione illuminata di suo padre Walter, un vero self made man che non solo fu capace di creare dal nulla una delle più importanti aziende tessili italiane, la prima esportatrice di tessuti negli Stati Uniti negli anni 50, ma anche un uomo che coltivava nell’anima una visione moderna ed ecosostenibile di vita e di lavoro impensabile per i suoi tempi.
Ammiratore dell’architetto americano Frank Lloyd Wright e della sua architettura organica, basata su un sistema di equilibrio tra uomo e natura capace di fondere in perfetta armonia l’ambiente e ciò che vi viene costruito intorno, riportò e gli stessi principi e la stessa filosofia nella costruzione delle sue aziende, inserite in ambienti dove la natura potesse essere protagonista anche durante le ore di lavoro.
Cresciuto nutrendo la mente e l’anima con questi ideali, Rodolfo ha continuato a custodire il seme deciso a farne diventare un giorno una pianta di vita vera.
E quando alla mente e all’anima si aggiunge il cuore, il destino ha già indicato la strada da percorrere.
Alla premiazione di un concorso ippico, Rodolfo conosce Silvia e la sposa poco più che maggiorenne. Condividono passione per l’ambiente, il coraggio e la curiosità e l’amore per le tradizioni e la famiglia, che arricchita da tre figli, si sviluppa in giro per il mondo per seguire gli affari di famiglia.
E poi infine il ritorno a casa.

La storia di Rodolfo e l’amore per la sua terra
L’acquisto di 30 ettari di terreno a Castiglion Fibocchi in un luogo noto tra i contadini della zona per la fecondità del suo suolo e la rigogliosità dei suoi raccolti.
Mentre percorriamo la strada che fiancheggia le vigne intervallate da esplosioni di colore di cespugli di rose –“ ora sono state potate, dovevi vederle prima..” mi sussurra Rodolfo mentre non resisto alla tentazione di scattare una foto a uno scorcio meraviglioso. E mi spiega il perché di questa terra tanto generosa:
Questa terra che cullava le acque è ricca di materiali organici preziosi, che la rendono straordinariamente ricca.

“Vedi la curva concava che fa il terreno? Se osservi bene si intravede il letto di un fiume che milioni di anni fa percorreva questa valle e che ha lasciato due piccoli torrenti a lambirne gli antichi confini. Questa terra che cullava le acque è ricca di materiali organici preziosi, che la rendono straordinariamente ricca. E senti questo vento gentile che attenua il calore di questa giornata afosa? Scende giù ogni giorno puntuale dal Pratomagno. Ogni giorno, alla stessa ora. Arriva ad accarezzare la foglie, le culla, le asciuga…rendendole vivide e forti.”
E questa vigna mi appare ora come una figlia della terra, cullata dalla braccia di un antico fiume e accarezzata dal vento e il messaggio che Rodolfo vuole raccontarmi è più chiaro che mai. Un significato pieno e consapevole di coltivazione organica, un aggettivo che ho sentito mille volte e che non ho mai percepito più significativo.
Quasi senza accorgersi del cammino eccoci davanti al viale di cipressi della casa colonica, una struttura fondata su una antica torre e diventata un Resort prezioso, ristrutturato e arredato in un mix di tradizione e modernità, tra mobili antichi pieni di suggestione e attualissime opere d’arte contemporanea alle pareti, che svelano il grande amore di questa famiglia per l’arte declinata in ogni sua forma e tempo. Perché Canto alla Moraia, oltre che vigna, location di eventi e luogo di vacanza, è anche punto di incontro per esposizioni d’arte, incontri di cultura e di pensiero.

L’incontro tra bontà e natura
Il mio ospite mi condivide il ricordo prezioso di quando la prima volta lo vide da bambino, arrivando in macchina col padre in cima al viale incontrò per la prima volta i contadini che lo abitavano (e che sarebbero poi diventati amici e collaboratori preziosi) che li guardavano sospettosi appoggiati sul muro a pietra, ed è talmente coinvolgente il suo racconto che la scena mi si snoda davanti come un film e lo vedo bambino che osserva con gli occhi pieni di stupore.
Il sole inizia a battere forte e sembra impossibile che siano già passate alcune ore mentre torniamo verso l’edificio della degustazione. E arriva provvidenziale la macchina di Silvia che ci offre un passaggio di ritorno, con un sorriso e un‘allegria che immagino le stesse dei suoi diciotto anni.
Nella strada del ritorno Rodolfo mi mostra il suo bene più prezioso. Due tini dove acqua e materiale organico macerano producendo un fertilizzante naturale unico e atavico, capace di mettere in moto e rinnovare i meccanismi autorigeneranti delle terra, in un concetto di Biodinamico che è pulsione primitiva allo sviluppo e alla vita.
Prima di salutarmi, mentre il marito mi racconta dei suoi vini e mi mostra la bellezza delle sue bottiglie, Silvia mi prepara al volo una fette di pane condito con il loro olio e un bicchiere fresco di vino. Bisogna festeggiare, mi dice.
E ha ragione. Perché oltre la bellezza della campagna Toscana, oltre il mondo del vino delle cui eccellenze ci sarà sempre modo di parlare, questa è stata una mattina di racconto e di incontro.
E ci sono incontri, che come doni, vanno celebrati.
Questa avventura non finisce qua. Se volete leggere un’altra storia di valori italiani e passione per la propria terra basta cliccare il link seguente, Una Storia che dura quarant’anni.

Alessia Giulicchi, toscana di Arezzo. Studi Classici e una laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso la Facoltà “Cesare Alfieri “di Firenze. Ha lavorato nell’ambito del Marketing e della Comunicazione per diversi anni in importanti aziende di Gioielleria e Accessori. Appassionata di letteratura classica e di sport, innamorata del tennis, collabora come consulente di Marketing e Comunicazione con aziende del territorio.