Bio & under 30:
come e perché sta spopolando il fenomeno dei vini biologici tra i più giovani

Quanto vende il vino biologico?
Gli ultimi dati di mercato affermano le vendite del vino bio all’interno del mondo agroalimentare italiano: nel 2017 l’Italia ha registrato un incremento di consumi pari al +109,9%. Meno della metà delle famiglie italiane preferisce un prodotto certificato biologico a tavola, facendo incrementare comunque le vendite di questo stimato prodotto.
In tutta europa, nei prossimi cinque anni, si raggiungeranno cifre pazzesche, circa 2,43 miliardi di scatole di vino vendute, di cui 85,7 milioni soltanto di vino biologico.
Nazioni come il Regno Unito, Francia e Germania stanno spostando il loro mercato di riferimento verso questa tipologia di vino: la Germania ha registrato un tasso del 17,9% a partire dal 2012, il Regno Unito del +9,4% dal 2019 e la Francia (patria delle bollicine) +13,3%.
Il vino biologico inizia ad essere venduto da pochi anni anche in altri paesi, fuori dall’Europa. Non ci sono soltanto gli USA ad alimentare le vendite del mercato mondiale del bio ma anche il Sud America, tra cui brasile, Cile e Argentina.
Particolare interesse sta avendo il Giappone, con una crescita dell’8,2% di consumo di vino biologico: proprio il Giappone ci risulta come un caso particolare, vista la produzione del vino biologico Koshu, ricavato da uva rosa e dal colore (ovviamente) rosa e dai sentori agrumati e freschi.
Biologico = Naturale?
Iniziamo subito nel dire che non esiste una normativa ufficiale che regolamenti la categoria dei vini biologici. L’uso di alcuni termini come “naturale”, “biodinamico” o “biologico” si rifanno sempre e solo al primo citato: il vino naturale, chiamato così e coniato dall’enologo, viticoltore e sommelier Jules Chauvet negli anni ‘70, è un vino ottenuto da uve biologiche autocertificate, raccolte a mano, con fermentazione spontanea (scordiamoci lieviti e batteri aggiunti, così come additivi o coadiuvanti), in solforosa totale durante il processo dell’imbottigliamento di max 40 mg/1, e senza trattamenti invasivi.
Il vino biologico è presente, e viene regolamentato ufficialmente, all’interno di una normativa della Comunità Europea del 2012: quando si parla di biologico si precisa il divieto di utilizzo di prodotti chimici dalla creazione stessa della vigna; le vigne biologiche infatti devono rispettare le prime norme di certificazione bio, fino ad arrivare al mantenimento dell’uva in cantina e ad un controllo durante l’imbottigliamento. Il vino biologico infatti non contiene microtossine.
Anche il vino biodinamico non possiede una sua normativa di riferimento: si tratta di una particolare tipologia di vino che ha forti legami con i processi naturali, come le fasi lunari, e può ricevere soltanto preparati biodinamici, come i composti naturali, in alcune parti dell’anno. Notiamo una bottiglia di vino biodinamico dalla dicitura “vino ottenuto da agricoltura biodinamica”.
I giovani, amanti del vino biologico
Il fenomeno del vino biologico sta crescendo in molti mercati, come abbiamo appena detto, e viene alimentato proprio dai millennials, i giovani nati tra il 1986 e il 1996. L’audience di persone tra i 22 ed i 38 anni hanno cambiato, negli ultimi anni, sia le scelte dei prodotti che il modo di acquistarli. Durante l’ultimo anno, tra 2020 e 2021, molti hanno preferito acquistare il vino biologico da portali e-commerce piuttosto che da enoteche o Gdo. Rilevante ma non sostanziale la vendita di prodotti che approcciano o appoggiano da tempo la sustainability: salute, etica e cura per l’ambiente sono oggigiorno temi d’importanza mondiale, e che i più giovani siano portabandiera fa pensare molto, molto bene.
Il millennials è un frequente fruitore dei social network e di piattaforme di confronto pricing, già fornite da alcuni e-commerce, cerca e fornisce views a molti food blogger, preferisce spendere qualcosa in più per bere quel pregiato vino biologico a casa con amici (sono circa il 62%), utilizzando sistemi digitali per l’acquisto e risparmiando (non sempre, ovviamente), rispetto i prezzi di un ristorante o di un’enoteca. Il 16% dei baby boomers, ossia la fascia d’età 54-72 anni, preferisce anche bere a casa, nel comfort, piuttosto che andare a bere in un locale, tra chiasso e sgabelli tremolanti. Tra le cause principali che spingono il consumatore all’acquisto online troviamo, quasi sicuramente, il risparmio economico: l’e-commerce permette sconti extra ogni numero di acquisti e/o euro di spesa, l’enoteca, al contrario, no.
Essere legati ad una “sustainability mind” permette al consumatore, anche millennials, di rispettare e finanziare chi rispetta l’ambiente, quindi cantine che utilizzano materiali biodegradabili e che mantengano alto l’indice di qualità del prodotto, sicuramente certificato e controllato, dalla vigna all’imbottigliamento.
Continuando a spezzare lance a favore del vino biologico, una ricerca di mercato IRI, esposta al Vinitaly 2019, ha fatto emergere come questo prodotto è tra i più acquistati al supermercato: in quell’anno, infatti, le vendite per etichette DOC e DOCG sono incrementate del +5,3%.
In conclusione…
La pandemia covid-19 non ha fermato alcuni processi di vendita e di consumo; i vini biologici spopolano da anni tra i millennials, grazie ad una ricerca accurata in internet e nei social, poiché il prodotto in questione rispecchia molti temi rilevanti e importanti all’interno della nostra società. Non sempre bisogna risparmiare e non sempre c’è l’esigenza di uscire e andare a bere un buon calice di vino biologico, tanto che gli e-commerce ed i Gdo hanno sfruttato ed ampliato la vendita di questo particolare prodotto. Per chi volesse, appuntamento imperdibile il prossimo anno alla Fiera del vino Biologico a Montpellier, in Francia, la Millésime Bio 2022, che si terrà dal 24 al 26 Gennaio 2022.

Sebastiano Musmeci nasce a Palermo e ha conseguito due lauree, in Filosofia della Conoscenza e della Comunicazione e in Scienze della Comunicazione Pubblica, d'Impresa e Pubblicità, presso l'Università degli Studi di Palermo. Da sempre appassionato di tecnologia, digital e musica.